“Stranger Things”, panino al carbone nero Cavallo di battaglia: panino al polpo fritto
Profumo di mare: Pescaria e il format marittimo per gli “young under 40”
Riassumerei così la pubblicità promozionale di “Pescaria”, anche se so benissimo il duro lavoro di marketing e social media marketing che vi si cela alle spalle. Per mesi e mesi ho visto inserzioni su vari social, soprattutto Facebook, finché non mi detta che era il momento di andare a provarlo. Premetto che il tentennamento non era mio, ma del mio ragazzo che era poco attratto dall’idea di “sgarrare” con un panino al pesce, rinunciando “poverino” alla sua dose di carboidrati settimanali. D’altro canto, avevo sentito solo recensioni positive e, considerando che l’Amministratore Delegato e co-fondatore di Pescaria è ospite ad un evento che organizzo con la mia azienda, mi sembrava doveroso confermare i feedback.
Nato a Polignano a Mare dall’idea di alcuni amici, ha recentemente conquistato anche Torino, mentre Milano ne ospita attualmente due. Io sono andata in quello in zona Tortona. Il format è piuttosto semplice, ricordando nell’atmosfera e nei colori scelti per l’arredo – prevalentemente blu e bianco – le pescherie delle zone di mare con un tocco di modernità più young under 40. Non è possibile prenotare naturalmente e sfortunatamente, quindi, preparatevi a fare almeno 20/30 minuti di fila, che raddoppiano se, come me, decidete di andare durante fine settimana.
Quindi, se potete, no, non andate nel weekend.
Si ordina al bancone e ci si accomoda, sperando di trovare posto nei pochi tavoli presenti dentro o fuori. Nel giro di qualche minuto, qualcuno comincia ad urlare il tuo numero di ordinazione, il tuo nome, quello di tua zia o cugina, ma ti assicurò che, ovunque tu sia seduto, ti troverà.
Avendo deciso di fare questa recensione a distanza di millenni dalla mia effettiva esperienza culinaria, non ricordo esattamente il nome dei panini che abbiamo scelto; però, uno era quello tipico con il polpo, marchio pubblicitario di fabbrica, e un altro credo fosse con il salmone ed era la novità del giorno, a tema “Stranger Things”; infatti, il pane era al carbone vegetale. Io ho scelto quest’ultimo, ma, nel corso della cena, inavvertitamente mi sono ritrovata a mangiare anche tentacoli fritti, scambiando il panino con quello del mio ragazzo. Che poi a pensarci bene, senza volervi spoilerare nulla della serie, avrei visto meglio il polpo nel panino “Stranger Things” a ricordarmi il Demogorgone. Senza rendercene conto, siamo riusciti, quindi, a provare due varietà di panini diversa, uno caldo e uno freddo.
Premetto che io, essendo siciliana, ho una visione quasi mistica ed inimitabile del pane, che in questo caso non è stata rispettata. Anzi, mi sembrava più un pane settentrionale che meridionale. Il pesce, però, era veramente fresco e le accoppiate con gli altri condimenti azzeccate. I prezzi sono piuttosto bassi ed è sicuramente un buon compromesso per mangiare del buon pesce, evitando il rischio di salmonella da sushi all-you-can-eat. Aspettatevi comunque qualcosa di veramente easy, gustabile anche in pausa pranzo senza appesantirsi. Toglietevi però giacca e cravatta o rischiate seriamente di sporcarvi, schiaffeggiati dalla pastella dei tentacoli fritti.