I vari tipi di trapizzini provati Alla carne [foto presa da Internet]
Trapizzini e sapori della cucina romana
Anche in questo caso mi ritrovo a scrivere qualcosa di un posto dove sono stata circa un mese fa.
Mea culpa.
Purtroppo recentemente non ho avuto molto tempo a disposizione e sto cercando di recuperare solo ora i ristoranti “memorabili”; indimenticabili nel bene e nel male.
Premetto che già il nome mi aveva incuriosito ed era un po’ che volevo assaggiare qualcosa, nonostante i gusti “classici”, promossi sul sito, non abbiano per me alcuna attrattiva.
Non è possibile prenotare. Pertanto, vi consiglio di arrivare per le 20:00, nonostante la velocità del servizio consenta un ricambio di tavoli di circa 30/45 minuti massimo. Non vi aspettate un locale carino ed accogliente, quanto piuttosto una decina di tavoli scaraventati su una superficie non troppo ampia con limitate possibilità di movimento; così attaccati da dover stare attenti a non finire per confondere la mano del proprio compagno con quella del vicino.
Speriamo non si sieda un mancino accanto a voi.
Dietro un grande bancone i trapizzini – formati da un impasto simile alla pizza, dalla forma conica scavata – vengono cotti sul momento e poi riempiti, trasferendovi all’interno il condimento, travasato direttamente da grosse pentole fumanti.
Non so se siamo stati particolarmente sfortunati noi, ma, ahimè, i ripieni del giorno erano proprio quelli di dubbio gusto.
Abbiamo ordinato due supplì, uno tradizionale e uno alle melanzane, – non vi lasciate ingannare, avevano lo stesso gusto – e tre trapizzini a testa: uno “doppia panna e alici”, uno “al sugo”, due “parmigiana di melenzane”, uno “misticanza alla romana” e uno “coda alla vaccinara”.
Il primo non mi sento di consigliarvelo, soprattutto perché, essendo servito freddo, crea molto contrasto con il trapizzino caldo e il risultato non è dei migliori. I trapizzini “al sugo” e “parmigiana di melenzane” sono molto simili e abbastanza “gustosi”. Non pensate, tuttavia, che il sapore sia quello della parmigiana di melenzane, quanto piuttosto un insieme di salsa e melenzane fritte condite con un miscuglio di spezie ed erbe. Il trapizzino “misticanza alla romana” contiene solo verdura, quindi, deve piacervi veramente il sapore pungente della misticanza. A me non è dispiaciuto ma onestamente avrei preferito contenesse anche altro. Il trapizzino “coda alla vaccinara” è stato migliore di quanto mi aspettassi. Forse perché l’idea di mangiare della “coda” non mi aveva allettato particolarmente. Il sapore è simile al brasato, che comunque a me non fa impazzire; infatti, alla fine l’ha mangiato solo il mio ragazzo.
CONSIGLIO: So che non è possibile farlo, ma sarebbe meglio sapere in anticipo i gusti del “giorno” per decidere se andare o no, perché sul sito alcune proposte sembrano allettanti e altre “per niente”.
Ritengo paradossale la scelta del “target”, oltre che difficile da individuare. Per il luogo e la comodità delle sedute il target dovrebbe essere inferiore ai 30, mentre per i gusti superiore ai 20/25. Ve lo immaginate un ragazzino di 15 anni dire “quasi quasi oggi provo la lingua”. Io a 15 anni mi sentivo una “eroina” se riuscivo a mangiare le lenticchie senza lamentarmi.
Pezzi di corpo di animali di dubbia provenienza non erano neanche da prendere in considerazione.
Tuttavia, ho visto diversi, anche se non tantissimi, rider; quindi, probabilmente molti preferiscono farsi portare il cibo direttamente a casa. Il brand va comunque molto bene sul mercato, anche perché ha diverse sedi e punta ad incrementare le aperture, mentre il cibo, dubbioso per i gusti, è sicuramente di buona qualità. I supplì non sono male e la pasta del trapizzino è croccante al punto giusto e di facile digeribilità. Anche i prezzi sono nella media. Considerate di potervela cavare con circa 15/20 euro, bevande incluse, ed uscire a stomaco “piuttosto pieno”.
Sicuramente è un’alternativa interessante rispetto alla solita pizza, sempre che non siate costretti a ripiegare sulla lingua alla salsa verde.